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Studio

My Journal in Wonderland

by Alice

 

Alice Journal Polaroid cop

 

Il progetto

Alice nel paese delle meraviglie è con molta probabilità il romanzo che portò alla notorietà Lewis Carroll. Scritta nel 1865 e pubblicato per la prima volta nel 1886, quest’opera narrativa è stata tradotta e interpretata un numero incalcolabile di volte, da registi e scrittori di estrazioni diverse,  per cui viene spontaneo domandarsi: “In che cosa può differenziarsi questa ulteriore rappresentazione in rapporto con tutto quanto è già stato fatto fino ad ora?”. Per rispondere correttamente a questo interrogativo bisognerà che, anche molto sinteticamente, presentiamo l’artefice di questa nuova trilogia che consiste in: un Calendario -  un Art Book- oltre naturalmente al diario: My Journal in Wonderland by Alice, dedicati ad “Alice nel paese delle meraviglie”.
Marianna Battocchio (Bassano del Grappa, 1971) fin da giovanissima si avvicina alla fotografia, in seguito accosta questa sua passione all’attività di grafica pubblicitaria/editoriale. Dall’infanzia, affascinata dalle opere di Lewis Carroll, vi rimane fedele con il passare degli anni al punto di battezzare la sua unica figlia con il nome della più celebre protagonista di quest’autore, Alice. Sviluppa in sè questo progetto editoriale al quale si dedica per circa tre anni, partendo dallo studio sull’opera originale di Lewis Carroll, concretizzando il suo lavoro nel campo fotografico giungendo all’impaginazione della veste grafica. 
Il genere fotografico al quale Marianna è approdata è pittorico e surreale e prende le prime fondamentali basi di lavoro da una semplice fotografia scattata con una macchina fotografica Polaroid, una di quelle fotocamere di vecchia produzione, la quale fornisce un’istantanea a sviluppo immediato. Su questa, nel breve periodo in cui i chimici agiscono sullo sviluppo dell’immagine, Marianna interviene con una particolare tecnica trasferendo sull’immagine, quelle che sono le sue emozioni creative, ottenendo in questo modo apparenze di effetto pittorico. Questa gestione dell’immagine Polaroid fornisce in sè il risultato desiderato già in forma definitiva, non necessita perciò di nessun’altra elaborazione digitale. 
 “My journal in wonderland by Alice” è scritto e illustrato sotto forma di diario“il diario di viaggio che Alice avrebbe potuto tenere durante la sua meravigliosa esperienza…”, come ci spiega l’autrice stessa, e così Alice apre il suo journal “E’ successo un caldo pomeriggio d’estate che ho vissuto quest’avventura fantastica. Con me, stranamente, avevo questo quaderno così ho potuto annotare quei tanti avvenimenti. Mentre la mia adorata Polaroid ha catturato le scene più importanti…”
Il lavoro finito non verte soltanto nella presentazione fotografica di spettacolari interpretazioni scenografiche dei momenti principali del racconto, ma gli elementi fondamentali che corrono trasversalmente in tutta la trilogia a renderla unica e interessante, sono ben tre: 
-  La fotografia, di cui abbiamo già accennato; 
-  La grafica, che gestisce con ricercatezza e sobrietà foto, testi e colori in un sapiente equilibrio fra pieni e vuoti; 
-  La ricerca, che parte dallo studio dell’opera di Lewis Carroll, per passare al progetto del lavoro e giungere alla scenografica allegorica, la quale comprende: l’allestimento degli scenari, lo studio e confezione dei costumi e di tutta l’oggettistica che concorre significativamente nei vari particolari simbolici.
Senza per questo trascurare, in ultima analisi, la stampa con la cura nella scelta della carta e del tipo di legatura eseguita manualmente. Tutto questo, sommato alla tiratura numerata e limitata a soli 100 pezzi,conferisce alla creazione unicità sotto i diversi aspetti che si vogliano considerare. 

Una particolare nota di merito va ad Alice, la figlia dell’autrice, che interpreta in maniera coinvolgente tutti i personaggi del racconto presenti nel diario: dal Coniglio Bianco al Gatto del Cheshire, dalla perfida Regina di Cuori al trasognato Cappellaio, dall'introspettivo Bruco Blu ad Alice stessa. 
Possiamo al fine affermare che ancora una nuova interpretazione di questo classico della letteratura internazionale, contribuisce a creare, intorno alla protagonista del racconto originale, un’ulteriore atmosfera, sognante e accattivante che fornisce al lettore ancora una diversa interpretazione onirica dei significati intrinseci disseminati lungo tutta la narrazione e che contribuiscono alla grandezza dell’opera stessa.


Mosè Battocchio

 

Alice Journal Polaroid02

 

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