"Ogni disciplina affonda le sue radici in originali processi empirici che sono alla base dell'evoluzione conoscitiva dell'uomo..." è ciò che cita il frontespizio di "Farmacopea Araba Medievale" (codice Ayasofia 3703 a cura di Alain Touwaide - Ed. Antea - 1992).
Un tranquillo pomeriggio d'estate, per ripararmi dalla calura, mi sono rifugiata in biblioteca e la curiosità mi ha portato tra le mani tre splendidi volumi che hanno avuto il potere di accompagnarmi indietro nel tempo, all'anno 1224 mentre dei diligenti miniaturisti arabi tentano di trascrivere il codice "Materia Medica" dello studioso greco Dioscoride.
Affascinanti disegni botanici di piante e fiori medicamentali risvegliano la mia immaginazione trasformandoli, quasi come attraverso un processo alchemico, in dorate polaroid grafiche.
Mi erano rimaste appunto delle vecchie Polaroid 500 scadute, dove l'emulsione non reagiva più e in alcuni casi aveva bisogno di aiuto per essere spalmata su tutta la superficie della pellicola. La colorazione ambrata creava un fondale che poteva rendere trascendentali queste figure schematizzate. Ecco allora, armata di quaderdo degli schizzi, abbozzare dittici da interpretare poi in Polaroid 500.