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Studio

TRA FIABE E POLAROID

 Nella visione del doppio

Ricerca di Marianna Battocchio

 

Fairy tale Polaroid Marianna Battocchio open

 

Le fiabe affascinano e fanno sognare dalla notte dei tempi.
Parlano dell’uomo, delle sue paure, dell’atteggiamento con cui affrontare gli ostacoli per superarli.
Raccontano di ognuno di noi nelle varie fasi della crescita.
Indagano le molteplici indoli dell’animo umano.
Le fiabe narrano del bene e del male, del buono e del cattivo, del positivo e del negativo, del bello e del brutto, del vecchio e del giovane, del ricco e del povero, di maschio e femmina, di astuzia e ottusità, di caldo e freddo, di reale e fantastico, di vita e di morte, di morte e di rinascita.
Temi opposti tra loro sui quali da sempre si interrogano pensatori e gente comune, fornendo varie risposte con l’unica certezza che non possono esistere separatamente.
L’uno è accostato all’altro.
L’uno è opposto all’altro.
L’uno è misura dell’altro.
L’uno è giustificato o contraddetto dall’altro.
Insieme si completano formando l’unità.

Entrambi sono il prodotto di una stessa mano creatrice.

La presa di coscienza del doppio passa attraverso la comprensione dell’io più profondo e le fiabe vogliono esserne strumento.
Il concetto di doppio è stato affrontato dalle religioni, dai filosofi, dai pensatori e prima ancora dalla cultura popolare attraverso i miti, i racconti e le fiabe, essi stessi oggetto di studio.


Questa ricerca mi ha portato ad una personale lettura del doppio in alcune delle fiabe più note, quelle che fin da bambina mi hanno fatto ridere e piangere, sognare e sperare.
Ho scelto di interpretare il messaggio di ogni favola che ho colto come più forte, imprimendolo nelle pellicole Polaroid 600 scattate con la mia inseparabile SX-70. Nei circa due minuti di sviluppo dell’immagine, sono intervenuta alterandone i colori e disegnando dei tratti per rendere la scena più surreale e pittorica.
Sono stati usati dei dittici, due fotografie accostate, per mettere a confronto i due temi, sottolineando così l’idea di doppio.

All’interno di ogni favola ho aggiunto un paio di costanti: il concetto di tempo rappresentato da grandi orologi, strumenti di misura inventati dall’uomo e la chiave a simboleggiare l’interpretazione, la chiave di lettura o semplicemente un mezzo che può portare oltre, verso nuovi orizzonti grazie all’approfondimento della favola.

Ho ipotizzato anche una versione “dormiente” dei personaggi come fossero in attesa del risveglio, della loro riscoperta da parte di chi guarda.
Si tratta di una ricerca nata seguendo la curiosità di scoprire ciò che può nascondere un linguaggio in codice come quello delle fiabe, che raccoglie la sapienza e l’esperienza umana e che vuole parlare direttamente al nostro cuore.
E’ stato stimolante cercare di rendere il tutto “reale” attraverso progetti, scenografie, costumi e luci.

Ringrazio mia figlia Alice che si è resa interprete di tutti i personaggi, mio marito che mi ha sostenuto e tutti coloro che vorranno inoltrarsi in questo mio mondo.

Marianna Battocchio

Hansel e Gretel

nella visione del doppio

Un fratello e una sorella,
maschile e femminile
che si vedono a collaborare ognuno nella misura delle proprie qualità
e trovare così la giusta via per uscire dal bosco, sfuggendo ai tranelli della strega cattiva.

 

 

 

Davanti a un gran bosco abitava un povero taglialegna che non aveva di che sfamarsi; riusciva a stento a procurare il pane per sua moglie e i suoi due bambini: Hänsel e Gretel. Infine giunse un tempo in cui non potè più provvedere neanche a questo e non sapeva più a che santo votarsi. Una sera, mentre si voltava inquieto nel letto, la moglie gli disse: "Ascolta marito mio, domattina all'alba prendi i due bambini, dai a ciascuno un pezzetto di pane e conducili fuori in mezzo al bosco, nel punto dov'è più fitto; accendi loro un fuoco, poi vai via e li lasci soli laggiù. Non possiamo nutrirli più a lungo." - "No moglie mia" disse l'uomo "non ho cuore di abbandonare i miei cari bambini nel bosco, le bestie feroci li sbranerebbero subito." - "Se non lo fai," disse la donna, "moriremo tutti quanti di fame." E non lo lasciò in pace finché egli non acconsentì." 

 

Continua a leggere la favola...

 

 

 

Bibliografia
- Il mondo incantato - Uso, importanza e significati psicoanalitici delle fiabe - Bruno Bettelheim - Feltrinelli
- Come raccontare una fiaba… e inventarne cento altre - Paola Santagostino - Edizioni Red
- La morfologia della fiaba - V.JA. Propp - Einaudi
- Fratelli Grimm tutte le fiabe - a cura di Brunamaria Dal Lago Veneri - Newton & Compton Editori
- Andersen fiabe - a cura di Kirsten Bech - Newton & Compton Editori
- Perraut e altri - Newton & Compton

Sitografia
- http://it.wikipedia.org
- http://it.wikisource.org
- www.grimmstories.com
- www.lefiabe.com
- www.paroledautore.net

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